GLICEMIE, CLISTERI ECC......

ve ne rendete conto della discordanza di pareri e convinzioni che c'è tra di voi? è pur vero che ogni regione può decretare da se e per se finché non è in discrepanza con decreto nazionale a proposito;ma lamia domanda è: come può tutto questo non riflettersi sui risultati dei concorsi? esempio banale questo della glicemia,se un toscano è convinto che non deve farla,a un concorso in Lombardia il bresciano oppure milanese che sia,avrà la meglio .

Sono un oss di Cesena, lavoro nell'ospedale della mia citta da quando è nata la figura dell'ota poi riqualificata in oss.
Tu sei responsabile delle tue azioni, sai benissimo che tutti i lavori che hai accennato NON PUOI ESEGUIRLI munisciti di una buona assicurazione, perchè se qualcosa va storto sono guai per te e per chi ti dice di fare ste manovre.

cosa succederebbe se queste mansioni non venissero svolte? la colpa sarebbe la tua o della tua cara collega?

Io invece ho tante colleghe oss che soffrono della sindrome dell'infermiera mancata e vanno in giro a vantare ciò che fanno senza pensare alle denunce che rischiano di beccarsi.

Metti la tua collega sul fatto compiuto. Ciao buon lavoro-

Ragazzi che caos già da come si parla tra di noi ho paura per me....figuriamoci pensare a quante persone ogni giorno si fidano di noi.....come facciamo a dare sicurezze agli altri se noi in primis non lo siamo . Perdonatemi l'autocritica ma oggi è stata una pessima giornata.

cicciottina mi dispiace per la tua pessima giornata,in quanto alle nostre competenze non vedo molto caos,c'è un profilo nazionale con allegati che spiegano le aree di nostra competenza,si è vero che esistono colleghi che non rispettano il profilo rischiando,è una questione di responsabilità perchè fino a che va bene tutto ok ma quando ci sono dei problemi per l'oss è difficile difendersi........certo non sarà l'infermiere a difenderlo...anzi!

purtroppo lo sò fin troppo bene. Il problema è che le nostre competenze non sono chiare neppure ai medici (oppure fingono).
Io lavoro in una comunità alloggio dove non è prevista la figura infermieristica, ma puntualmente i medici cercano di inserire ai pazienti delle terapie che noi non possiamo effettuare. Con la conseguenza che noi dobbiamo ribadire i nostri limiti, il medico, all'occhio del paziente, ne viene fuori pulito e il paziente non capisce che cosa ci stai a fare tu lì