Presidi e tamponi insufficienti: ritardi letali.

Un ultimo saluto a Rosaria, OSS uccisa sul campo dal coronavirus.

Milano. No, nessuna corsia d'ospedale, stavolta, per l'operatrice socio sanitaria vittima del nemico che stava fronteggiando dalla sua divisa, sul posto di lavoro. Rosaria, donna, madre, lavoratrice di cinquant'anni, si è spenta tra il dispiacere dei parenti e la rabbia dei colleghi, sgomenti al pensiero di non rivederla più a causa di un virus nefasto, e di una mancata adeguata prevenzione nei confronti degli operatori socio sanitari, dei pazienti e del personale tutto della struttura in cui prestava servizio. Rosaria Di Fabio lavorava presso l'Azienda di servizi alla persona “Golgi Radaelli” di Milano, Ente che si occupa della gestione di diverse RSA.

OSS non solo in corsia. Le notizie che nell'ultimo mese bombardano i nostri social, le trasmissioni televisive, le testate giornalistiche, riguardano generalmente gli Operatori Socio Sanitari, gli Infermieri, tutto il personale sanitario e medico, impegnati nelle corsie d'ospedale, sicuramente perchè costituiscono la fetta più grande di questa emergenza epidemiologica. Poco, invece, si parla di chi, con altrettanto sacrificio, con altrettanto rischio e con altrettanta paura, lavora presso le case di cura, i centri per anziani, le RSA, le comunità psichiatriche.

Presidi non sufficienti, OSS in trincea. E' entrata in contatto con un paziente che aveva contratto il Covid19, Rosaria Di Fabio, cinquant'anni, operatrice socio sanitaria in una RSA di Milano. Chi la descrive ne parla come una lavoratrice indefessa, operatrice impareggiabile, ed esprime rabbia per come le RSA non siano state considerate come un covo perfetto per il virus, mandando allo sbaraglio pazienti e personale, con la ovvia e nefasta conseguenza di dolore, morte, e troppi lutti.

Un altro drammatico lutto ad Ancona

E' di poche ore fa la notizia della morte di Elia Fratini, fisioterapista della struttura riabilitativa “Villa Adria” ad Ancona. “Il resto del Carlino” fa sapere che la donna sessantaduenne, ex delegata sindacale Cigl, è deceduta in attesa di fare il tampone. Già con sintomi del Covid da un paio di settimane, aveva allertato il proprio medico ed era in attesa di potersi sottoporre ai test diagnostici di rito. Mai ritardo fu più letale. Nella stessa struttura diversi OSS sono in attesa di tampone e presentano i sintomi del Covid19. Una decina le persone in struttura con contagio accertato.