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la somministrazione dei farmaci da parte dei OSS

  • jola
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14 Anni 1 Mese fa #23563 da jola
:blink: Cari colleghi OSS. Non ho capito mai la questione dei medicinali. Noi possiamo somministrarli o no. Io lavoro in una struttura residenziale. Spesso ci vengono lasciati (dal infermiere) i farmaci da somministrare agli utenti. A volte l'infermiere è presente ma a volte no (durante i turni di notte). Noi dobbiamo solamente aiutare all'assunzione dei farmaci da parte del utente è non è certo il caso di un disabile mentale. Come la vedete la questione? Solo quelli con la terza S possono farlo, mi sembra.

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  • Maximo
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14 Anni 1 Mese fa #23571 da Maximo
La somministrazione dei farmaci è una competenza dell'infermiere
In alcune situazioni l'infermiere dopo aver predisposto il farmaco da somministrare puo' avvalersi dell'aiuto dell'Oss

Si tratta di un aiuto pratico che viene svolto in situazioni in cui l'utente non riesce da solo ad assume il farmaco orle predisposto dall'infermiere

L'oss deve quindi aiutare l'assistito nell'assunzione verificando che il farmaco venga assunto corretamente secondo le indicazioni avute

Nelle azioni inerenti l'aiuto sta la responsabilità diretta dell'Oss ( Identità paz.te controllo se è possibile scadenza in caso di dubbi rivolgersi all'infermiere ecc..)

Le procedure che riguardano l'oss. (procedura *susseguirsi di azioni per arrivare ad un obiettivo*)
Lavarsi accuratamente le mani
evitare di toccare il farmaco con le mani (Uso contenitori o garze nel trasporto)
assicurarsi che si tratti del giusto paziente
Necessità di valutare le capacita' di assunzione :

-…è capace di deglutire ?
-…è capace di mantenere la postura seduta? Posizione di sicurezza semiseduta
-…è in grado in grado di portare la terapia l alla bocca ?
-…ci vede bene?
-…ha capito bene ciò che gli ho detto?

Cercare la collaborazione con il paziente scegliendo le parole adatte: si devono evitare termini tecnici e le parole devono essere chiare e comprensibili. (con i pazienti confusi dementi si deve parlare lo stesso per avere collaborazione)
Se il paziente non è autonomo e collaborante non lasciare la terapia sul comodino ma farla assumere davanti a noi.
Prima dell’assunzione della terapia orale inumidire con un po’ d’acqua il cavo orale
Invitare l’utente ad assumere una posizione semiseduta o seduta
Se possibile in caso di problemi di deglutizione si possono frantumare i farmaci con il pestello
Se il paziente non è autonomo mettere al centro della lingua il farmaco
Fornire all’utente acqua (non altro liquido) necessaria per deglutirei il farmaco.
Assicurarsi (soprattutto se siamo in presenta di persona confusa) che abbia deglutito il farmaco.

In caso di dubbi o interrogativi che sorgono durante la somministrazione rivolgersi all’infermiere.
In caso di preparazioni farmacologiche liquide:

Agitare il flacone se richiesto dalle indicazioni

Reggendo il flacone di liquido con l’etichetta rivolta verso l’alto (In modo che il liquido non coli sull’etichetta)versare il liquido del misurino all’altezza degli occhi in modo da verificare lì’esatto livello di liquido da somministrare

Versare il liquido nel bicchiere del paziente o in bicchierino monouso e provvedere alla somministrazione.

Via Rettale

Occorre tener conto della presenza o meno di materiale fecale;
Occorre tener conto o meno della capacita’ del paziente di trattenere le terapie applicate;Occorre tener conto della presenza o meno di fenomeni irritativi, emorroidi ragadi ecc.
Attraverso questa via vengono assunti medicamenti che non passono attraverso l’attività metabolica seguita per la via orale (mucosa )


Via cutanea
include preparazioni farmaceutiche ad uso esterno per applicazioni sulla pelle,se si classificano in forme Liquide (soluzioni ) ,Solide (polveri) Semisolide o pastose (paste unguenti opomte)
La durata di azione solitamente è breve ; spesso sono richieste frequenti applicazioni;l’applicazione talvolta risulta problematica .
L’azione del farmaco è di solito localizzata nel luogo dell’applicazione, si evitano così in genere effetti collaterali

Cerotti Transdermici: Il farmaco è contenuto nel cerotto,che quando viene applicato sulla pelle permette un assorbimento graduale
Spesso sono cerotto che vanno applicati ad intervalli di tempo regolari,ricordarsi di rimuovere i precedente;

Applicare il cerotto in una zona priva do con pochi peli;
Cambiare spesso la posizione del cerotto ( può irritare la pelle)
Fare attenzione a non toccare la parte del cerotto con il farmaco ( C’è la possibilità di autosomministrazione)
Al termine lavarsi le mani.

Via Inalatoria

Il farmaco viene assorbito dall’apparato respiratorio attraverso aerosol (L’introduzione nelle vie respiratorie di sostanze medicamentose tenute in sospensione in un mezzo gassoso microparticelle di farmaco )

Esistono vari apparecchi nebulizzatori: ad aria compressa . ad ossigeno ,ad ultrasuoni.

Far assumere al paziente una posizione seduta o semiseduta;
applicare la mascherina ben aderente la bocca;
Insegnarli a ispirare con la bocca ed espirare con il naso;
fornire al paziente fazzolettini di carta;
al termine spegnere l’apparecchio ,pulire e decontaminare l’ampolla e la mascherina
Riordinare e riporre il materiale usato

Sono in commercio anche piccoli apparecchi inalatori o spray dosati monouso con farmaco in sospensione (piccole particelle) che viene nebulizzato sotto pressione.
Gli Inalatori rappresentano i sistemi più usati per la somministrazione di farmaci per il trattamento e per la prevenzione delle malattie respiratorie,contengono circa 200 dosi disponibili x confezione


-Verificare la prescrizione e farsi dare indicazioni dal personale infermieristico
-Agitare la bomboletta
-Mettere il paziente nella posizione seduta o in piedi,chiedere al paziente di espirare attraverso la bocca.
Posizionare il boccaglio a 2,5-5 cm di distanza dalla bocca
-mentre il paziente inizia a inspirare premere la bomboletta dal basso per rilasciare una dose di farmaco.
-Far trattenere se possibile il respiro x 10 sec.
-sono stati somministrati farmaci steroidei (Base di cortisone ) far risciacquare la bocca al paziente (rischio di abbassare le difese naturali della bocca)

Instillazioni oculare

Si intende l’introduzione goccia a goccia di un medicamento nel sacco congiuntivale (Membrana che riveste l’occhio)
-Materiale occorrente : un vassoio con il farmaco prescritto ,delle compresse di garza.
-Lavarsi le mani
-Far assume al paziente una posizione supina o seduta con la testa piegata all’indietro
-Porsi davanti al paziente e farlo guardare in alto con gli occhi ben aperti.
-Con l’indice avvolto nella compressa di garza tirare leggermente la palpebra inferiore verso basso (accertasi di --Non Toccare Con Le Dita la rima palpebrale e la congiuntiva),
con l’altra mano far cadere il numero di gocce prescritto nella posizione esterna del sacco congiuntivale (No pupilla)
-Rilasciare la palpebra e permettere e permettere al paziente di chiudere l’occhio.
-Asciugare eventuali scolature di liquido con la garza.
Se dobbiamo mettere le gocce in ambedue gli occhi,cambiare la Garza
-Lavarsi le mani e riordinare il materiale.

-Instillazioni auricolari

Si intende l’introduzione di un medicamento,goccia a goccia,nel condotto uditivo esterno.
-Preparare il materiale occorrente :Bacinella reniforme o vassoio con il farmaco prescritto a temperatura ambiente e tamponcini di cotone .
-Lavarsi le mani
-far assumere la posizione supina o seduta con testa ruotata di lato per permettere al farmaco di entrare nel dotto (che e è fatto a zig/zag)
-Afferrare con le dita il margine superiore esterno del padiglione auricolare tirando delicatamente verso l’alto
(questa manovra permette di raddrizzare il canale auricolare)
-introdurre il contagocce orientando la punta verso il condotto uditivo e far scendere lentamente il farmaco.
-Chiudere l’orifizio uditivo con un batuffolo di cotone.
.Invitare il paziente a mantenere la posizione per alcuni minuti
-Riordinare e lavarsi le mani.

Via SubLinguale

I farmaci assunti per via sublinguale manifestano gli effetti in maniera veloce.

_Spiegare alla persona che il farmaco non deve essere inghiottito ,ma tenuto sotto la lingua fino a quando si è sciolto.
-Fare aprire la bocca e sollevare la lingua al paziente,appoggiare il farmaco nella zona sottostante.
-se la persona è autosufficiente ,provvedere che esegua autonomamente l’assunzione.

Mi ricollego all’art.lo alla parte farmacocinetica

La Via di somministrazione può aumentare o rallentare la quantità di farmaco che troviamo nel sangue viene scelta in funzione dell’effetto che si vuole raggiungere del farmaco ,del tipo di paziente e tenendo conto del fattore psichico (credenza che l’intramuscolo sia più efficace della via orale)
Perche’ il farmaco sia efficace deve essere assorbito ,esistono dei fattori che influenzano la velocità di assorbimento e dipendono dalle caratteristiche del farmaco e dalla superficie assorbente.

Coefficienti di ripartizione –l’assorbimento cambia in funzione del grado, di idrosolubilità e liposolubilità quindi si deve tener e conto a seconda di ciò che si vuole ottenere.

Solubilità .La solubilità del farmaco indica come questo si scioglie all’interno del liquido dove và a finire, meglio si scioglie,miglior sarà l’assorbimento n3l succo pancreatico

Superficie assorbente più è estesa piu’è assorbente , la più assorbente è l’ intestino tenue ,un’altra superficie importante ‘ la cavità polmonare per la sua estensibilità.

-La vascolarizzazione della superficie influenza l’assorbimento del farmaco (Int.tenue sublinguale ) dove la vascolarizzazione è notevole e vengono utilizzate in casi anche di urgenze (come nei cardiopatici)
Anche il polmone è molto vascolarizzato.

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14 Anni 1 Mese fa #23572 da loriana
Complimenti, Maximo, per le ottime spiegazioni!! :)

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14 Anni 1 Mese fa #23573 da Maximo
Tre quesiti e tre risposte per capire come funzionano le cose in Lombardia

Quesito 1
In riferimento alla preparazione e somministrazione della terapia in RSA da parte operatori diversi, qualora non esistesse normativa che indichi che sia lo stesso operatore a preparare e somministrare, è sufficiente la tracciabilità del processo (firma di chi prepara e di chi somministra)?


Gli errori nella somministrazione della terapia sono tra le prime cause di eventi avversi all'interno dei servizi sanitari. Secondo la definizione proposta dal National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention, per "errore di terapia" si intende ogni evento avverso, indesiderabile, non intenzionale, prevenibile che può causare o portare ad un uso inappropriato del farmaco o ad un pericolo per il paziente. Tale episodio può essere dovuto ad errore di prescrizione, di trasmissione della prescrizione, etichettatura, confezionamento o denominazione, allestimento, dispensazione, distribuzione, somministrazione, educazione, monitoraggio ed uso. Lo studio dell'errore umano non deve concentrarsi esclusivamente sulle capacità dell'operatore, ma deve interessare la progettazione del sistema nel suo complesso. (Moray, 1994 ; Vincent, 1993 ). La strategia per migliorare passa necessariamente attraverso un percorso di conoscenza che presuppone un confronto libero da pregiudizi, sia da parte dell'OSS sia da parte dell'infermiere. In questo senso la "formazione sul campo", il lavorare insieme su obiettivi comuni (come la gestione sicura dei farmaci), in una RSA, può diventare l'elemento che favorisce l'integrazione, e che permette di offrire all'ospite un servizio migliore.
In assenza di disposizioni che prevedono che la preparazione e la somministrazione siano eseguite dalla stessa persona, il riferimento è al DPR 739/94 "Profilo professionale dell'infermiere" che specifica che"l'infermiere garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche", e alla formula internazionale delle 5G (giusto farmaco, giusta dose, giusta via, giusto orario, giusto paziente) dalle quali si evince che "l'atto di somministrazione della terapia è un atto unitario, sequenziale e cronologico. Atto unitario, in quanto compiuto da una sola persona; l'infermiere si rende quindi garante di tutte le procedure"
La somministrazione di farmaci precedentemente preparati da altro operatore, anche se appartenente al medesimo profilo, è da considerarsi "prassi professionalmente scorretta nella quale entrambi gli operatori si assumono la responsabilità dell'operato, anche in assenza di normativa specifica" che vieti che la preparazione e la somministrazione possano essere effettuate da operatori diversi.
Sono altresì da evitare comportamenti palesemente scorretti e potenzialmente rischiosi quali: preparare la terapia con largo anticipo (da 8 a 16 ore prima), non effettuare la registrazione dell'avvenuta somministrazione, non addestrare i neo assunti rispetto alle procedure adottate per la preparazione e somministrazione dei farmaci
Per quanto riguarda gli OSS questi vanno considerati una sorta di longa manus del professionista. In questa ottica, in caso di errore (di dosaggio, di orario, di indicazione ecc.), la responsabilità ricade interamente sul professionista e resta all'OSS la responsabilità dell'esecutore che, come specificavano i contratti degli anni settanta, era "limitata alla corretta esecuzione delle prestazioni nell'ambito delle istruzioni ricevute e dell'autonomia riconosciuta", autonomia che in questo caso è pressoché nulla. Tale funzione rientra infatti tra quelle in cui l'OSS agisce in collaborazione, ovvero come espressamente indicato sia nella DGR n VII 5428 del 06.07.2001 che nella DGR VII 5101 del 18.07.2007 "svolge attività su precisa indicazione dei professionisti". In questo caso pertanto la responsabilità è riconducibile all'infermiere.

Quesito 2
L' OSS può preparare e somministrare tutta la terapia orale solo alcuni farmaci e altri no?


La delibera della Regione Lombardia (DGR. Regione Lombardia n VII 5101 del 18.07.2007) consente all'OSS l'attività di somministrazione della terapia enterale "…compresse, supposte, microclismi che non implichino l'utilizzo di sonde", riaffermando quanto previsto dalla normativa precedente (DGR Regione Lombardia n VII 5428 del 06.07.2001): "… L'OSS collabora alla somministrazione della terapia: farmaci per via enterale (supposte, clisma-fleet) e tramite aerosol, farmaci trandermici, gocce oftalmiche ed auricolari" Tale funzione rientra tra quelle in cui l'OSS agisce in collaborazione, ovvero come espressamente indicato sia nella DGR n VII 5428 del 06.07.2001 che nella DGR VII 5101 del 18.07.2007 "svolge attività su precisa indicazione dei professionisti".
Gli infermieri, pertanto devono valutare, di situazione in situazione, l'opportunità o meno di attribuire all'OSS la somministrazione della terapia enterale in relazione all'accertamento e alla definizione dei bisogni assistenziali di ogni singolo utente e della pianificazione dell'assistenza di cui l'infermiere rimane l'unico responsabile. L'autonomia decisionale in merito a quali utenti l'OSS può somministrare i farmaci è, infatti, solo dell'infermiere. La somministrazione della terapia non richiede solo abilità manuale, che potrebbe evidenziare solo l'aspetto esecutivo, ma comprende approfondite ed integrate conoscenze teoriche che coinvolgono anche la sfera psicomotoria: coordinamento, osservazione, comunicazione (Cantarelli, 1998).
La somministrazione della terapia richiede, infatti, la comprensione della prescrizione, la conoscenza dei principali farmaci in relazione alle loro modalità di somministrazione, preparazione e conservazione, la corretta preparazione e somministrazione (in particolare in presenza di più farmaci da somministrare allo stesso utente) e il controllo di eventuali effetti collaterali.
Ciò configura la somministrazione della terapia come un'attività complessa che le particolari condizioni di fragilità degli utenti di una RSA possono ulteriormente rendere complessa. La somministrazione della terapia in queste strutture si configura tutt'altro che di routine e richiede specifiche competenze. La possibilità di affidare la somministrazione della terapia enterale agli OSS, opportunamente preparati, deve dunque rimanere una scelta basata sulla valutazione delle competenze e della complessità e richiede l'adozione di le condizioni organizzative, affinché gli OSS possano con sicurezza somministrare la terapia enterale. Certamente ciò può rappresentare per l'infermiere sia un percorso di crescita professionale sia un'opportunità per ottimizzare la propria attività a favore delle situazioni assistenziali più complesse e difficili, peraltro oggi tutt'altro che rare in RSA.

Quesito 3
L'OSS può aspirare pazienti tracheostomizzati ?


La delibera della Regione Lombardia (D. R. G. Regione Lombardia n VII 5101 del 18.07.2007) chiarisce gli ambiti di competenza nell'assistenza diretta alla persona.
In particolare dove indicato che "sa collaborare (svolge attività su precisa indicazione dei professionisti) nelle attività terapeutiche attraverso l'utilizzo di apparecchi medicali di semplice utilizzo" esclude l'utilizzo di apparecchiature in cui è determinante l'abilità del professionista, poichè entrano in gioco altri fattori che rendono necessario operare scelte di volta in volta adattate alla condizione del soggetto. Inoltre, sempre nella citata delibera si dichiara che l'OSS opera (agisce in autonomia in base a circoscritti e descritti interventi) in base a criteri di bassa discrezionalità e alta riproducibilità: situazione che non si configura durante un intervento di tracheoaspirazione che si rende necessario quando vi siano difficoltà respiratorie che vanno di volta in volta attentamente valutate, così pure i possibili effetti collaterali (tachiaritmia) spesso connessi alla manovra.

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14 Anni 1 Mese fa #23622 da mikygirasole
grazie max le tue risposte sono di otiimo aiuto ;)

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  • Ninfea
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14 Anni 1 Mese fa #23625 da Ninfea
jola ha scritto:

:blink: Cari colleghi OSS. Non ho capito mai la questione dei medicinali. Noi possiamo somministrarli o no. Io lavoro in una struttura residenziale. Spesso ci vengono lasciati (dal infermiere) i farmaci da somministrare agli utenti. A volte l'infermiere è presente ma a volte no (durante i turni di notte). Noi dobbiamo solamente aiutare all'assunzione dei farmaci da parte del utente è non è certo il caso di un disabile mentale. Come la vedete la questione? Solo quelli con la terza S possono farlo, mi sembra.



perdonami jola ma non ho capito cosa intendi con la frase:
Noi dobbiamo solamente aiutare all'assunzione dei farmaci da parte del utente è non è certo il caso di un disabile mentale.

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Moderatori: angy81detlefROBERTA
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